Il 10 gennaio la Corte di Cassazione si è pronunciata, per la prima volta in assoluto, sulla questione dell’imposta unica a carico dei ctd. Sono stati discussi due ricorsi a carico di due titolari di centri Stanleybet, per le annualità dal 2008 al 2010. Si tratta di un periodo coperto dalla illegittimità costituzionale pronunciata dalla recente sentenza della Corte Costituzionale del febbraio 2018. In questi due procedimenti l’avvocatura ha dato atto che Adm aveva provveduto ad annullare gli avvisi di accertamento, con riferimento ai ctd per quelle annualità, in autotutela. La difesa ha chiesto la cessazione della materia del contendere. La Cassazione con sentenze notificate oggi ha quindi stabilito la cessazione del contendere per intervenuto annullamento degli avvisi di accertamento con revoca in autotutela da parte dell’amministrazione, in quanto le suddette annualità erano coperte dal guid8icato costituzionale. “Di fatto è una conferma che le nostre tesi erano valide sin dal primo grado di giudizio, ma è soprattutto la prima sentenza sull’imposta unica da parte della Cassazione. – sottolinea l’avvocato Daniela Agnello, legale dei centri affiliato a Stanleybet, che ha seguito il procedimento insieme al professor Fabio Ferraro – La Cassazione ha riconosciuto l’intervenuta sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato l’illegittimità costituzionale della norma fiscale per le annualità di imposta precedenti al 2011. La Corte di Cassazione ha inoltre preso atto che l’Adm ha annullato in autotutela l’avviso con anni di imposta 2008-2010 e ha dichiarato con sentenza la cessazione della materia del contendere. Ribadisco ancora una volta che la richiesta dell’illegittimità costituzionale della norma era stata sollevata già in primo grado già tanti anni fa. E’ evidente che si sarebbero potute risparmiare forze e risorse, oltre tanti danni e pregiudizi nei confronti dei Ctd”. lp/AGIMEG
Pubblicato il 05/03/2019 alle 14:45
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