Pubblicato il 19/02/2020 alle 11:24
LONDRA, dal nostro inviato – «Il sistema italiano dei giochi è sempre stato considerato un modello di riferimento da esportare negli altri paesi. Ma oggi, divieto di pubblicità, decreto fiscale e blocco dei pagamenti, aumento vertiginoso delle tasse e clima politico ostile rendono il sistema instabile con incidenza sulle prospettive di sviluppo regolatorio a livello globale». Questa l’analisi dell’avvocato Daniela Agnello, esperto di gaming, nel corso di Ice London. «L’Italia rischia di rimanere indietro rispetto all’espansione del settore. Il gioco rimane un argomento sensibile e complesso a causa dei problemi connaturati al movimento di denaro e ai connessi pericoli di infiltrazioni criminose, gioco compulsivo e tutela del consumatore. – ha detto ancora l’avvocato Agnello ad Agipronews – Ma non tutto è grigio, illegale o irregolare. Occorre adesso un’armonizzazione a livello europeo, si deve far convivere la sovranità degli Stati membri con la Comunità».Sarebbe, dunque, opportuno «un tavolo di confronto tra regolatore, operatori, esponenti politici ed esperti del settore per consentire all’Italia di percorrere la strada della cooperazione europea e del mutuo riconoscimento, di adeguarsi ai cambiamenti del mercato sempre più attento, esigente e competitivo e garantire non solo risorse all’erario ma anche stabilità agli operatori del gioco, dignità e futuro alle migliaia di lavoratori del settore», ha concluso.
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