ROMA – Stanleybet ha già depositato una richiesta di udienza di trattazione alla Commissione Regionale lombarda nella quale discutere, integrare e riformulare il quesito pregiudiziale al tribunale europeo. Lo conferma a Italia Oggi il legale del bookmaker, Daniela Agnello, che ribadisce come l’imposta non sia a carico del gestore: “L’agente non sopporta il rischio economico della scommessa e non fissa la quota, svolgendo un semplice servizio transfrontaliero. Stanleybet, dal canto suo, versa la tassa dovuta a Malta, dove ha la sede”. La materia sarà nei prossimi mesi esaminata anche dalla Corte Costituzionale, alla quale la Commissione Provinciale di Rieti ha chiesto di chiarire se il pagamento della tassa sulle scommesse “si riferisca anche alle ricevitorie quali soggetti d’imposta” e se sia applicabile o meno anche ai centri di raccolta delle scommesse. La Corte di Giustizia Europea (causa C-141/16) aveva dichiarato “manifestamente irricevibile” la richiesta di procedere contro l’Italia. Nel caso specifico, la Commissione Tributaria regionale di Milano, chiamata in causa da un gestore Stanleybet che aveva ricevuto un avviso di accertamento per il mancato pagamento dell’imposta unica sulle scommesse, chiedeva l’intervento dei giudici comunitari. L’ordinanza di rinvio degli atti, però, non conteneva alcuna descrizione, “neppure succinta”, delle circostanze di fatto, limitandosi a “citare una normativa nazionale senza fornirne ulteriori delucidazioni”.
Pubblicato il 26/09/2016 alle 12:06
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